La salvia è un arbusto sempreverde appartenente a un genere che conta circa 900 specie. Ha un fusto ramificato la cui altezza arriva ai 70 centimetri. Chiamata anche erba sacra, “salvia de osei” o “sarvia”, la salvia deriva il proprio nome dal termine latino salus, “salute” in riferimento alle sue proprietà curative e medicamentose ben conosciute anche dagli antichi. In antico si credeva che avesse anche proprietà afrodisiache.
Proprietà: antinfiammatoria, antisettica, antisudorifera, astringente, cicatrizzante e digestiva.
Ad uso interno: come infuso o decotto per curare ansia, depressione, astenia e debolezza durante una convalescenza per malattia, in caso di digestione difficile, eccessiva sudorazione e per stimolare le funzioni intestinali e riequilibrare il sistema nervoso.
Ad uso esterno: ottimo aiuto in caso di gengive sanguinanti, irritate, ulcere e alito cattivo attraverso sciacqui e gargarismi. Le foglie fresche si strofinano sui denti per sbiancarli. L’infuso o il decotto delle foglie da aggiungere all’acqua per un bagno tonificante e stimolante.
In cucina: le foglie si utilizzano fresche o essiccate per insaporire carni, pesce, minestre e zuppe. Assieme al burro per condire la pasta ripiena oppure sono ottime anche come antipasto, fritte in pastella. Il suo aroma si sposa in modo particolarmente raffinato con il burro fuso e il formaggio parmigiano, creando il condimento più semplice e perfetto per condire il riso pescato, le tagliatelle all’uovo e soprattutto la pasta ripiena, come i celebri tortellini di Valeggio, località della ,provincia di Verona dove il “nodo d’amore” è di casa sin dall’epoca medievale.